e
Brand

Manfrotto XPRO Video Monopod+, flessibilità in ogni senso

Maledetta attrezzatura! Maledetta perché pesa, caspita se pesa!

Bello avere un corpo macchina full frame, ottiche luminose, microfoni e accessori vari. Ma poi i polsi piangono e dopo una giornata di riprese siamo ridotti peggio degli zerbini di un centro commerciale.

In questo aspetto il monopiede è un accessorio prezioso. A differenza del classico treppiede permette di scaricare rapidamente a terra il peso anche in spazi angusti. Se poi il monopiede in questione è dotato di snodi fluidi, si possono creare dei movimenti privi di fastidiosi ondeggiamenti durante le riprese, senza scomodare sistemi di stabilizzazione ottici o elettronici.

Come nel caso del nuovo Manfrotto XPRO Video Monopod+, che potremmo definire “doppiamente fluido”: questo perché nella sua configurazione standard è dotato sia di base che di testa fluida.

La testa video fornita in kit è derivata dal modello 500, da cui eredita la facile regolazione dell’attrito e il sistema di controbilanciamento, utile per gestire i movimenti di inclinazione avanti e indietro di attrezzature pesanti fino a 5kg. Il controbilanciamento può essere inoltre sfruttato per creare movimenti verticali quasi come se si avesse a disposizione una testa motorizzata.

La base Fluidtech ha uno sblocco che permette di inclinare il monopiede in qualsiasi direzione di 19 gradi: un ulteriore grado di libertà, utile per riprese originali. La base può inoltre essere rimossa e quindi essere fissata direttamente alla testa; si ottiene così un sistema compatto e ideale per riprese a livello del terreno oppure per interviste con videocamera sulla scrivania.

La base è inoltre dotata di tre piccoli piedi che si aprono in un istante trasformando il monopiede in una sorta di treppiede. Ovviamente non è consigliabile affidare qualche chilogrammo e qualche migliaio di Euro di attrezzatura a queste tre gambette, ma come dicevo poco sopra permettono di scaricare ancora meglio il peso a terra.

I tre piedini permettono poi di appoggiarsi in sicurezza su qualsiasi tipo di superficie: piastrelle, asfalto, erba, sabbia, e di dare sfogo alla propria creatività cercando movimenti altrimenti impossibili.

In particolare io ho provato ad appoggiare la base sulla mia gamba: in questo modo ho creato una sorta di  piccolo camera crane con cui fare rapidi cambi di ripresa dal basso verso l’alto. Nelle mie sperimentazioni mi sono anche divertito a installare un gimbal motorizzato con controllo remoto al posto della testa.

Ho così potuto realizzare delle riprese impossibili da distinguere da quelle aeree, sfruttando l’altezza di due metri che si ottiene estendendo le tre sezioni del monopiede, senza impazzire dietro all’ENAC e senza preoccupazioni per il vento che potrebbe distruggere tutta l’attrezzatura.

Ovviamente anche il nudo monopiede non è al di sotto delle aspettative. Anzi, è impossibile non apprezzare il meccanismo di sblocco delle sezioni Quick Power Lock: bastano letteralmente cinque secondi per regolare l’altezza, senza poi il minimo rischio di cedimenti.

Difficile poi parlare di cedimenti, visto che la struttura in alluminio è letteralmente a prova di bomba. La si potrebbe utilizzare tranquillamente per picchiare gli invitati che si mettono a tradimento davanti agli sposi! Ma non fatelo, mi raccomando. O per lo meno non dite che sono stato io a suggerirlo!

Immagine anteprima YouTube
Gianluca BocciAltri articoli per autore

Gianluca Bocci ha scritto articoli di tecnica, cultura ed attualità fotografica per testate come Progresso Fotografico e Clickblog.it. Ha vinto concorsi come il Sony Twilight Competition Australia ed il Nital Forum Contest. Organizza eventi, mostre e concorsi. Ma soprattutto ama la magia che si crea tra chi sta davanti e chi sta dietro l’obiettivo.

Our Brands