Mi sono reso conto che la maggior parte dei partecipanti ai miei workshop è alla costante ricerca dell’equivalente fotografico di una hit musicale da Top Ten, nella speranza di realizzare, nel tempo, un portfolio fotografico che ritragga soggetti famosi immortalati nelle perfette condizioni di luce. Chi può biasimarli se rincorrono uno di quegli scatti davanti ai quali la reazione dell’osservatore è: “caspita, che meraviglia!”.
Non si può negare che sia bello avere questo tipo di fotografie di grande effetto nella nostra raccolta. Nel ventunesimo secolo, internet incoraggia la pubblicazione di successi fotografici istantanei, dato che social e siti di sharing come Flickr, Facebook e Instagram offrono un immediato riconoscimento da amici e follower. Il numero di fotografie pubblicate ogni giorno su internet fa sì che vengano giudicate meritevoli di un “Mi piace” o ignorate in un tempo brevissimo.
Non si può dire che questo processo possa mostrare il reale valore di un’immagine e in particolar modo di quelle fotografie che richiedono studio, progettazione e riflessione.
Se tutto ciò a cui puntiamo è massimizzare il numero di “Mi piace” e di realizzare una raccolta di singole immagini di successo, stiamo limitando la nostra creatività e rinunciando al reale potenziale della fotografia come mezzo di comunicazione.
Perché?
Innanzitutto, il risultato sarebbe probabilmente una raccolta di immagini splendide ma quasi certamente scollegate tra loro.
Inoltre, l’esclusiva ricerca di fotografie straordinarie può portare frustrazione e delusione, perché, ovviamente, non è facile scattarle. Ansel Adams disse: ”dodici fotografie rilevanti in un anno rappresentano un buon risultato”.
Infine, la fotografia è qualcosa che va oltre la ricerca di un successo. Si tratta di un mezzo fantastico per raccontare storie in cui l’insieme è qualcosa di più grande rispetto alla somma delle parti. Per usare un’analogia con il mondo della musica, si può pensare alla differenza tra una canzone pop di 3 minuti rispetto a un album o a una sinfonia classica.
Proprio per questo sono un grande sostenitore dei progetti fotografici.
La profonda ricerca di un tema, un’idea o un concetto dà vita a un progetto dotato di un’integrità, una coerenza e, potenzialmente, un impatto a lungo termine maggiore rispetto a una singola fotografia.
Lavorare a un progetto può incoraggiarci ad andare oltre le immagini più stereotipate ed esplorare il nostro soggetto più a fondo, pensando a nuovi modi creativi per immortalarlo in maniera unica e alternativa. Posso affermare dalla mia esperienza personale che questo processo aiuta il proprio sviluppo come fotografi.
Permette inoltre di rifinire stile e visione personali. Perché un progetto sia sostenibile, dovrebbe essere idealmente fondato su interessi, passioni, tutto ciò che ci emozionano, in modo che gli scatti vengano dal cuore. Inoltre, esplorando le nostre idee personali riguardo un soggetto o tema, approfondendoli, riusciremo a realizzare fotografie che riflettono la nostra idea del mondo. Le prime fotografie che scatteremo saranno probabilmente molto simili ad altre che abbiamo visto in passato, ma, per completare realmente un progetto, dovremo andare più in profondità, arrivando al cuore del soggetto che abbiamo scelto.
Una tecnica che facilita questo processo (che consiglio sempre ai partecipanti ai miei workshop) è quello di ricorrere a 1, 2 o 3 parole per riassumere un soggetto (per esempio potrebbe essere un luogo) così da considerare diversi modi di rappresentare queste parole visivamente attraverso la fotografia. Ecco gettate le basi per un progetto. Utilizzo questo approccio quando visito luoghi particolarmente fotografati in modo da dare vita alla mia personale visione ed evitare di cadere nella tentazione di ripetere fotografie rappresentative ma già viste. Qualche volta capita che, in progetti a lungo termine, torni più volte in un luogo dopo anni; altre volte un progetto si risolve in un singolo viaggio appena.
Per esempio, durante la mia prima visita a Copenaghen, sono rimasto colpito da quanto sia colorata questa città. Ho deciso che quello sarebbe stato il mio progetto per i pochi giorni della mia permanenza. Mi sono concentrato sul produrre immagini astratte e colorate che hanno catturato il mio interesse in quel momento. Sono rimasto in quella città solo per un lungo weekend in cui ho realizzato 12 fotografie che mi hanno davvero soddisfatto, che, riunite in una raccolta, mi ricorderanno sempre Copenaghen.
Al contrario sto lavorando a un progetto a lungo termine da alcuni anni, in cui fotografo solo cielo e mare. L’idea mi è venuta dopo aver riflettuto sulla fotografia minimalista e mi sono chiesto quanto sarei riuscito ad eliminare da un’immagine senza renderla priva di interesse.
Queste fotografie rappresentano solo due elementi: non ci sono spiagge, rocce in primo piano, barche o altri elementi. Ciò che accomuna queste fotografie è la linea dell’orizzonte, da qui il titolo ‘180°’.
Come potete vedere, i progetti che scegliamo non devono essere relativi ad argomenti profondi, pieni di significato e che possono cambiare la vita. Anche soggetti relativamente semplici possono essere alla base di un progetto. La cosa importante è che ci interessino abbastanza da impegnare il nostro tempo e che ci stimolino a migliorare la nostra fantasia e la nostra tecnica. Grazie alla pratica e alla sperimentazione possiamo migliorare la nostra capacità e creatività fotografica.
Un progetto può anche fornirci un’utile motivazione.
Tutti noi ci troviamo a volte bloccati a livello artistico, è una parte inevitabile del processo creativo. Lavorare su un progetto può fornire la motivazione per continuare a fotografare, sviluppare nuovi approcci, rinnovare energie e svecchiare i nostri scatti.
Lavorare su progetti consente un approccio più contemplativo e ragionato alla fotografia, se paragonato alla ricerca frenetica di un singolo capolavoro. Anche se è gratificante scattare una fotografia memorabile, solitamente sono le immagini che fanno parte di un progetto a darmi maggiore soddisfazione e a restare nel mio cuore più a lungo.
5 suggerimenti utili
Siate costanti
Lavorare a un progetto richiede dedizione e disciplina. Non è raro lasciarsi distrarre e allontanarsi dall’obbiettivo principale di un progetto. Cercate di mettere da parte un po’ di spazio mentale e fisico da dedicare al progetto e proteggetelo con determinazione.
Lavorare a un progetto richiede dedizione e disciplina. Non è raro lasciarsi distrarre e allontanarsi dall’obbiettivo principale di un progetto. Cercate di mettere da parte un po’ di spazio mentale e fisico da dedicare al progetto e proteggetelo con determinazione.
Non cercate la perfezione.
Ricordate che la ricerca della perfezione è utile solo se non vi frena dal fare qualcosa. Scattare una fotografia non proprio perfetta è meglio che non scattarla. Alcune immagini ritenute imperfette possono essere fonte di ispirazioni preziose.
Parlatene
Dedicatevi al progetto scelto. Parlatene alla vostra famiglia e ai vostri amici, oppure su internet tramite il vostro sito web, Facebook, Twitter ecc. Rendere pubblico il vostro progetto può aiutarvi a lavorarci anche quando avrete poche energie o quando impegni esterni, come quelli lavorativi o famigliari, potrebbero causare un punto d’arresto. Inoltre i commenti che ricevete dagli altri possono offrirvi l’incentivo e l’incoraggiamento necessari a portarlo avanti.
Mettetevi alla prova (ma non troppo!)
Trovate un equilibrio tra un progetto stimolante e uno che non sia così complesso da risultare demoralizzante o deludente. Se però ne scegliete uno troppo semplice, potreste annoiarvi e non portarlo a termine.
Imparate dai vostri progetti
Il progetto non si conclude con lo scatto dell’ultima fotografia. Un momento importante consiste nel valutare cosa ha funzionato, cosa no e soprattutto perché. A questo punto è possibile applicare quanto appreso al resto della vostra produzione fotografica.