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Giocare con i filtri – 2ª parte

Come ho già detto nella prima parte di “Giocare con i filtri,” non sono una fotografa paesaggista. Preferisco le persone ai luoghi. Così rimuginavo su come utilizzare il filtro circolare a densità neutra ND500 9 stop per la ritrattistica.

 

Filtro circolare a densità neutra ND500 9 stop. Foto di Stacy L. Pearsall)

La domanda principale è stata: perché utilizzarlo? Ho raccolto le idee e sono stata colta da un’ispirazione: ferrotipie. Sì, le foto realizzate su lastre di metallo nel 1800. Sono dotate di un aspetto distintivo, non solo a causa dei materiali utilizzati, ma per il tempo di esposizione richiesto per creare in un giorno l’immagine su emulsione fotografica. Non era raro l’impiego di esposizioni da cinque a dieci secondi in pieno giorno.

Ritratto di Conner Vongsaly ispirato alla ferrotipia. Foto di Stacy L. Pearsall

Con questa idea in mente, ho chiesto ai bellissimi figli della mia vicina, Conner e Logan, di posare per me. Ho usato la mia Nikon D810 con l’obiettivo NIKKOR da 85 mm e il filtro circolare a densità neutra ND500 9 stop sul mio treppiede Manfrotto 190 con la testa a sfera XPRO all’interno della loro sala da pranzo. Ho eseguito gli stessi passaggi effettuati per il servizio sui paesaggi: ho messo a fuoco, stabilito l’esposizione di base, ruotato il filtro, compensato la velocità dell’otturatore e scattato la foto.

La maggior parte delle fotocamere sono dotate della modalità autoscatto grazie alla quale potrete premere il pulsante di scatto e l’otturatore scatterà con un ritardo di un certo numero di secondi. Questo eliminerà le vibrazioni inutili dovute all’interazione tra l’uomo e la fotocamera. Foto di Stacy L. Pearsall

Dal momento che stavo usando il NIKKOR 85 mm f/1.4, ho dovuto assicurarmi che la messa a fuoco si concentrasse esattamente sugli occhi. A causa della ridottissima profondità di campo e della lunga durata della velocità dell’otturatore, ho chiesto a Conner di sedersi stando più immobile possibile. Potrebbe sembrare facile, ma stare seduti immobili da 1 a 3 secondi è difficile per chiunque. Quando l’otturatore resta aperto per un tempo così prolungato anche il semplice atto di respirare può essere rilevato.

Per facilitare le cose, ho fatto sedere Conner in posa su una cassa con i gomiti posizionati sulle ginocchia per ancorare la metà superiore del suo corpo e riducendo così qualunque movimento ondeggiante. Prevedevo e auspicavo un certo movimento visibile nella fotografia, ma dovevo assicurarmi che gli occhi di Conner fossero immobili. Dopo tutto, i ritratti vengono letti attraverso gli occhi.

Ho utilizzato il flash a scomparsa della mia Nikon D810 impostandolo sulla modalità di sincronizzazione posteriore e poi ho diminuito l’output del flash. Utilizzando la modalità di sincronizzazione posteriore, al termine della mia lunga esposizione ho diminuito un pochino il flash per “immobilizzare” gli occhi di Conner e garantire che fossero nitidi. La mia esposizione finale per il ritratto di Conner è stata ISO 400, f/1.4 con una velocità dell’otturatore di 1,3 secondi.

Il mio soggetto, Conner Vongsaly, seduto in posa su una cassa con la mia fotocamera e il mio treppiede in primo piano. Foto di Stacy L. Pearsall

L’apertura f/1.4 ha conferito al ritratto di Conner un bel bokeh e una profondità ridotta del campo, che è stata un ottimo punto di partenza per lo stile “ispirato alla ferrotipia” che stavo cercando di ottenere. Senza menzionare la lieve morbidezza acquisita dalla velocità lenta dell’otturatore e dai movimenti respiratori di Conner. Ho preso il ritratto di base e lo importato nel software di editing fotografico ON1.

 Per creare una finitura simile alla ferrotipia sul ritratto di Conner, ho utilizzato il software di editing fotografico ON1. Screenshot di Stacy L. Pearsall

Nella scheda “Effetti”, ho usato diversi filtri per creare lo stile ferrotipia previsualizzato. Questi ultimi includevano la conversione in bianco e nero, il filtro tonalità seppia, il contrasto dinamico, il filtro graffi di pellicola, il filtro perdita di luce e così via. Una volta terminata la rifinitura dell’immagine, ho salvato il filtro come predefinito.

Qui si possono vedere i filtri del software di editing fotografico ON1 che ho applicato per ricreare lo stile ferrotipia. Screenshot di Stacy L. Pearsall


I figli dei Volgsaly

Ritratto finito di Conner Vongsaly ispirato alla ferrotipia. Foto di Stacy L. Pearsall

Il giorno seguente ho volto l’obiettivo verso la sorella di Conner, Logan. Dato che lei è molto più piccola di Conner, ho pensato che avrebbe avuto più difficoltà a mantenersi in posa per tutta la durata della lunga esposizione. Quindi ho deciso di rinforzare la sincronizzazione posteriore del flash con l’aggiunta di un flash esterno Nikon SB che ho potuto controllare con il flash a scomparsa della mia fotocamera impostato sulla “modalità Commander.”

Ho regolato il flash a scomparsa in modo che non emettesse alcuna luce. Il flash esterno, che avevo impostato in modalità remota con output 1/1 manuale, l’avrei tenuto con la mano appena sopra la testa di Logan per creare una luce glamour. Ho scelto di non diffondere il flash esterno perché volevo che la luce avesse un elevato contrasto e un qualcosa di speculare per imitare l’effetto della polvere illuminante che usavano nel 1800.

Ho messo Logan in posizione, l’ho messa in posa e poi ho focalizzato il mio NIKKOR 85 mm f/1.4 sui suoi occhi. Ho acceso i ventilatori e i suoi capelli hanno iniziato a sventolare. Con la mia fotocamera in modalità di esposizione manuale, ho regolato l’esposizione di base, ruotato il filtro, rallentato la velocità dell’otturatore a nove stop e avviato “l’autoscatto”.

Ho utilizzato il flash integrato della mia Nikon D810 come “comando” per i miei due flash esterni. Foto di Stacy L. Pearsall

Grazie al filtro circolare a densità neutra ND500 9 stop, per il ritratto di Logan ho potuto rallentare l’esposizione a tre secondi. Avevo due ventilatori che le soffiano sui capelli per creare movimento visivo e il flash esterno ha contribuito a garantire che i suoi occhi rimanessero a fuoco.

Logan Vongsaly posa per un ritratto con una lunga esposizione. Questo è il file RAW inedito. Foto di Stacy L. Pearsall

Alla fine, ho avuto il meglio di entrambi gli aspetti, il movimento e la nitidezza. Ho scattato diversi ritratti in rapida successione, togliendo di tanto in tanto il filtro per rimettere a fuoco. Una volta soddisfatta di aver ottenuto un buon ritratto dalla serie, ho applicato il corrispondente filtro “ferrotipia” predefinito che avevo creato per il ritratto di Conner utilizzando lo stesso software di editing fotografico, ossia ON1.

Per creare una finitura simile alla ferrotipia sul ritratto di Logan, ho utilizzato il software di editing fotografico ON1. Screenshot di Stacy L. Pearsall

Ecco un confronto diretto tra il file RAW e quello con la tonalità finale. Foto di Stacy L. Pearsall

Ogni scelta artistica, durante la sessione fotografica o il processo successivo, è soggettiva. L’effetto da me creato ispirato alla ferrotipia potrebbe anche non piacervi. È normale.

Ricordatevi solo che non migliorerete mai se non provate qualcosa di nuovo. Non tutte le avventure avranno un successo clamoroso, ma c’è molto da imparare dal viaggio. L’insuccesso fa parte del progresso. Sperimentate. Potreste scoprire una nuova tecnica da aggiungere al vostro arsenale di scatto!

Ritratto finito di Logan Vongsaly ispirato alla ferrotipia. Foto di Stacy L. Pearsall

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