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Fotografia di interni – Prima parte

Non so bene come sia successo, ma sembra che sia diventato un fotografo di interni. La vita, come si dice, è piena di sorprese. In realtà sono laureato in fotografia documentaristica e non avevo l’ambizione di lavorare a livello commerciale. Poi una cosa ha tirato l’altra ed eccomi qui a scattare foto di interni per architetti, hotel e società di design qui in Italia e all’estero.

 

Quello che cerco di dire è che non sono il classico fotografo di architettura. Il mio passato e la mia motivazione sono sempre stati più concettuali che tecnici. In quanto professionista, provo a bilanciare questi due aspetti nel mio lavoro.

 

Tenterò di mettere il mio approccio alla fotografia di interni per iscritto in questo articolo. È un soggetto complicato che richiede molte capacità, pertanto lo dividerò in due parti. In questa prima parte esamineremo l’attrezzatura, alcune basi tecniche e la composizione. Nella seconda parte affronteremo l’illuminazione e la post-produzione.

 

ATTREZZATURA

Probabilmente potreste iniziare con la fotografia di interni soltanto con la fotocamera, un obiettivo e un treppiedi. Il vostro successo dipenderà dal soggetto fotografato e da quanto è esigente il vostro cliente. Se siete fortunati, il vostro primo luogo sarà spazioso, ordinato e ben illuminato e il cliente sarà felice dei risultati. “Non è stato poi così difficile” penserete tra voi e voi.

Sfortunatamente la vita non è mai così facile. Lo spazio successivo probabilmente sarà piccolo, disordinato e con poca luce. Vi gratterete la testa e andrete su e giù per la stanza a chiedervi cos’è andato storto. Conosco la sensazione. La fotografia di interni si basa quasi esclusivamente sulla risoluzione dei problemi: luce, colore, riflessi, spazio e tempo sembreranno tutti cospirare contro di voi.

 

A volte, ma non spesso, la luce naturale e una semplice composizione è tutto ciò che serve.

 

L’attrezzatura giusta vi aiuterà a gestire alcuni di questi problemi. Non aiuterà molto, ma aiuterà. Non c’è una bacchetta magica da usare, perché ciascuno spazio interno richiede la sua soluzione particolare. Non è mai semplice. Dovreste anche tenere a mente che le immagini di successo non sono soltanto il risultato della tecnica o della tecnologia, ma dipendono anche dal gusto e dalla creatività del fotografo, quindi provate a sviluppare il più possibile la vostra cultura visiva.

 

Per quanto riguarda l’attrezzatura il mio consiglio è quello di iniziare con le basi e creare il vostro kit un po’ alla volta quando capite cosa vi serve veramente. L’attrezzatura che mi porto al lavoro dipende da diversi fattori. Ad esempio, lavoro da solo o con un assistente? È uno spazio pubblico con delle persone che girano intorno? Ci saranno dei modelli sulla scena? Chi è il cliente e quali sono i suoi requisiti? Ecco il mio kit di base. Non includerò ancora l’illuminazione perché la vedremo nella seconda parte:

 

La mia configurazione usuale per interni. Vivendo vicino a Venezia ho fotografato molte proprietà sorprendenti.

Fotocamera

Nikon D800 con scatto remoto. Questa è il mio cavallo di lavoro. Produce dei bellissimi file con una fantastica gamma dinamica e in tutti questi anni non mi ha mai lasciato a piedi. In quanto professionista, questo tipo di affidabilità è impagabile.

Obiettivi

Nikkor 16-35 mm f4 – Per alcuni spazi il 16 mm è utile, ma questo è dell’ampiezza massima verso cui mi spingerei. Di più inizierebbe a sembrare innaturale per i miei gusti e gli oggetti vicini all’obiettivo diventerebbero allungati o sparirebbero. Utilizzatelo con cautela e tenetelo sempre dritto!

 

Notate la tipica distorsione a barilotto di un obiettivo da 16 mm, corretta facilmente in post-produzione.

 

Nikkor 24 mm PC – gli obiettivi con controllo della prospettiva (PC) non sono economici, ma sono qualcosa di irrinunciabile per i fotografi di interni e di architettura. Sostanzialmente vi permettono di guardare in alto o in basso senza inclinare la fotocamera, pertanto evitano le verticali convergenti (oltre a qualche altro trucco pratico). Per gli interni tutto deve essere dritto. È vero che potete correggere le cose in post-produzione, ma se lo fate non saprete mai esattamente quanto fotogramma andrete a perdere. Con gli obiettivi PC ciò che vedete è esattamente ciò che otterrete. È molto più preciso e non si sprecano pixel.

 

Nikkor 24-70 mm f2.8 – anche gli zoom sono utili per gli interni, perché vi permettono di lavorare e di comporre più rapidamente. Per quel che concerne la lunghezza focale, più di 70 mm non mi serve quasi mai, quindi con questi tre obiettivi che ho elencato qui posso fare praticamente tutto.

 

Filtro

Polarizzatore da 77 mm – anche questo non può mancare. Il polarizzatore può rimuovere i riflessi fastidiosi dal vetro o da qualsiasi superficie lucida come pensili e pavimenti in legno.

 

Supporto

Treppiedi in fibra di carbonio Manfrotto 055 dotato di una testa a cremagliera Manfrotto 410 Junior.

Lavorare con un treppiedi è fondamentale per la fotografia di interni. Per cominciare farete delle esposizioni lunghe a piccole aperture per tenere tutto a fuoco. Probabilmente farete anche esposizioni multiple da mischiare successivamente in post-produzione, pertanto avere un treppiedi robusto diventa essenziale. Ma forse ancora più importante, utilizzare un treppiedi garantisce che rallentiate e assumiate un approccio maggiormente ponderato per ciascuna immagine. Gli interni non devono mai essere frettolosi. Il treppiedi in carbonio Manfrotto 055 è sia leggero che robusto. Inoltre è estremamente flessibile grazie a una colonna centrale che può essere capovolta orizzontalmente, che mi permette di infilare la fotocamera in spazi ridotti. Per gli interni la testa a cremagliera Manfrotto Junior mi consente di effettuare delle piccole regolazioni per un’inquadratura precisa. Lo adoro. Utilizzo anche una colonna corta del treppiedi per quegli scatti che devono essere praticamente rasenti al suolo.

 

Questa cucina è stata fotografata con un obiettivo PC da 24 mm per tenere le linee verticali dritte, una piccola apertura per garantire una buona profondità di campo e un filtro polarizzatore per tenere sotto controllo i riflessi.

 

COMPOSIZIONE

La composizione è davvero importante negli interni. Non si tratta solo di descrivere lo spazio, ma di permettervi di entrare in quello spazio e di toccare le superfici. Generalmente ci sono tre tipi di fotografia che cerco di fare: lo scatto, il dettaglio e ciò che chiamo “navigatore”. Vediamole una alla volta.

 

Hero

La prima cosa che faccio quando entro in una stanza è trovare l’angolatura migliore o le angolature per lo scatto “hero”: questa è la singola foto principale che presenterà la stanza su un sito web o in un opuscolo. È sempre il mio punto di partenza ed è lo scatto a cui dedico più tempo in termini di composizione, illuminazione e stile dritto. A volte faccio visita alla location e incontro il cliente prima di prendere il lavoro. In quel caso mi piace fare qualche scatto al volo, così posso già iniziare a pensare all’illuminazione e allo stile necessari per ciascuno spazio. Ecco un esempio: lo scatto sulla sinistra è stato realizzato mentre esploravo la location. Lo scatto sulla destra è l’immagine finale realizzata durante lo scatto qualche settimana dopo.

 

Scatto di prova (sinistra) e scatto finale (destra). Notate l’aggiunta di un tavolo e il posizionamento delle sedie e dei fiori per bilanciare la composizione. È stata fotografata anche una verticale per mostrare il bellissimo soffitto.

Di solito uno scatto hero è grandangolare e includerà il maggior spazio possibile della stanza senza toccare lunghezze (focali) estreme. Sto cercando l’angolatura che mostra gli elementi più importanti in termini di architettura o arredamento e che offre la migliore illuminazione. Per le piccole stanze probabilmente c’è soltanto uno scatto hero utile. Per gli spazi più grandi potrebbero essercene due o addirittura tre.

 

Come la maggior parte dei soggetti in fotografia, le cose assumono una profondità aggiunta quando vengono scattate verso la luce, quindi di solito cerco di avere una finestra di fronte a me. Raramente ho la finestra principale alle mie spalle, perché la luce sarebbe troppo piatta. Di nuovo, non affronto ora nel tema dell’illuminazione. Per questo dovrete dare un’occhiata alla seconda parte. Per ora ricordate semplicemente che quando cercate lo scatto hero, di solito ho una finestra di fronte a me.

 

Una volta trovata l’angolatura giusta, sposterò gli oggetti e l’arredamento per bilanciare la composizione. Cerco di creare un certo effetto quando qualcuno guarda l’immagine. Innanzitutto voglio riuscire a “camminare” nella stanza con i loro occhi, quindi lascio loro lo spazio per farlo, evitando qualsiasi barriera che impedisce loro di entrare. Quando sono entrati voglio che i loro occhi restino il più possibile sulla foto, così posizionerò le cose negli angoli o di lato, in modo da dirigere il loro sguardo al centro dell’immagine. Ad esempio, osservate lo scatto sottostante e notate come gli oggetti riportano l’osservatore nello spazio.

 

Utilizzate la composizione e posizionate gli oggetti per tenere gli occhi dell’osservatore all’interno dell’inquadratura.

 

Mentre spostate le cose, tenete d’occhio i punti di contatto tra i diversi oggetti. È importante che ciascun elemento, ogniqualvolta sia possibile, abbia il suo spazio e che le cose non sembrino “toccare” o sovrapporsi in modo sgradevole. A seconda del cliente e del tipo di spazio che state fotografando, potreste aver bisogno di rimuovere alcuni pezzi di arredamento od ornamenti per rendere il tutto più ordinato e suggerire maggiore spazio. Potreste anche dover inserire alcuni oggetti o in qualche modo dare uno stile alla stanza, magari con libri e riviste, fiori o della frutta fresca.

 

Regolare il tavolo e aggiungere una ciotola di frutta è stato sufficiente per dare a questo appartamento nuovo un’atmosfera più familiare.

 

Il dettaglio

Una volta ottenuto lo scatto, scatterò alcuni dettagli che rivelano qualcosa dello stile, della storia o dell’atmosfera del posto. Cerco superfici interessanti, oggetti o elementi di design. Questa è la parte che mi piace di più, perché faccio ricorso allo scenario del mio documentario. Lavoro abbastanza spontaneamente con questi scatti ed è una fantastica occasione per giocare con la luce naturale o con le caratteristiche architettoniche come porte, scale e finestre.

 

I dettagli sono importanti per descrivere quel senso di stile o design che rende unica ciascuna location.

Il navigatore

 È carino aiutare chi guarda a creare un tipo di mappa mentale del luogo che state fotografando. Per farlo ho provato a includere una serie di foto che portano il visitatore attraverso lo spazio. E in ciascuna foto posizionerò un elemento che riappare in quella successiva, come punto di riferimento. Date un’occhiata all’esempio sottostante e prestate attenzione a quella sedia di legno con la seduta rossa sull’estrema destra. L’ho messa deliberatamente (e a volte l’ho spostata) per fungere da riferimento. Anche altri elementi come tavoli e porte sono utili nella mappatura di uno spazio.

 

Utilizzate elementi, come la sedia rossa in questo esempio, come riferimento per collegare una foto a quella successiva.

 

Ok, questo è tutto ciò che volevo dire per la prima parte. Pertanto ricordate, quando scattate foto di interni:

  1. Prendetevi il vostro tempo (se possibile) e osservate da vicino la posizione di tutti gli elementi nell’inquadratura.
  2. Lasciate lo spazio affinché chi guarda possa “entrare” nell’immagine.
  3. Tenete le linee dritte e non abbiate timore di spostare le cose intorno per bilanciare la composizione.
  4. Utilizzate un riferimento per far sì che un’immagine porti a quella successiva.

 

È facile dimenticarsi qualcosa e collegarsi a un portatile sul luogo semplificherà l’individuazione dei problemi su uno schermo più grande. Per scatti più complessi o campagne pubblicitarie collego wireless la mia Nikon a un MacBook Pro con CamRanger che funziona davvero bene.

 

 

SECONDA PARTE  . . . Tutte le immagini mostrate qui sono state realizzate con un mix di luce naturale, mescolamento di HDR e flash. L’illuminazione e la post-produzione sono una parte importante della fotografia di interni e tratterò di questo nel prossimo articolo, quindi tieni d’occhio la seconda parte, presto in arrivo.

 

Colin DuttonAltri articoli per autore

Born in London, 1966. After taking a Degree in Documentary Photography at the University of Wales, Colin moved to Italy in 2002 where he lives with his wife and children. A professional photographer with clients worldwide, he is specialised in interiors, editorial and advertising on-location. Beyond his commercial work, Colin continues to develop his own personal projects for books and exhibitions and he presents talks and workshops on photography.

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