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Il gioco dello humour della fotografia divertente

Dicono che ridere sia la migliore medicina. Spero che sia vero perché sono stato male per una settimana e domani ho un servizio fotografico con il mio vecchio amico Kevin Nicks.
Tempo fa ho passato un giorno intero con il proprietario del “The World’s Fastest Shed” per girare un video e abbiamo praticamente riso tutto il tempo per la reazione della gente di fronte alla sua incredibile creazione.

A volte il mio senso dell’umorismo compare quando mi metto a scrivere e in molte mie fotografie. Mi sembra sia diventata una cosa naturale trasmettere l’umorismo nelle mie fotografie, così come la composizione e l’illuminazione della foto crescono col tempo dentro di me.


Modello di T-Rex in fase di coloritura in una fabbrica. Foto di John Robertson.
(NOTA…ripreso e usato da The Guardian negli anni ’80. Il modello del dinosauro è appoggiato su dei cavalletti e il pittore è sotto al dinosauro per poterlo spruzzare con lo spray. La fotografia è stata scattata da una gru a cestello posta sul soffitto della fabbrica utilizzando una lente da 100 mm per comprimere l’oggetto).

 

Diciamo la verità, lo humour è diverso a seconda del Paese, proprio come la fotografia, è tutto soggettivo. Ciò che a me sembra divertente, potrebbe non esserlo per un altro. Le differenze culturali, come quelle personali, influiscono tanto quanto le esperienze di vita, l’età, il sesso e altri fattori. Mi viene in mente un maestro di questo genere che dà l’ispirazione su come si fa in modo corretto, è Elliott Erwitt, le cui immagini mi fanno ridere ogni volta che le guardo. L’airone vicino a un rubinetto esterno, il cagnolino sospeso nell’aria sopra la sua ombra. La donna che gioca alla slot machine fatta a forma di cowboy a grandezza naturale al casinò di Las Vegas.

Momenti bellissimi captati con quello che si dovrebbe avere, il sesto senso per riprendere il momento giusto.

Henri Cartier-Bresson è un altro esempio, uno dei primi a usare la nuova fotocamera Leica 35 mm già nel 1932 a Bruxelles. I due uomini dietro a una tela grezza, uno con un berretto piatto che sbircia attraverso un buco chissà che spettacolo, l’altro con una bombetta, degli splendidi baffi e uno sguardo piuttosto furtivo perché toccherebbe a lui sbirciare qualunque cosa ci sia al di là della tela.


Esposto a The Game Fair 2017. Foto di John Robertson.

Quando sono in giro per lavoro reagisco quasi istintivamente a qualsiasi cosa che mi sembri divertente. In molte situazioni divertenti deve essere così, altrimenti se ci si pensa su è troppo tardi e si perde l’occasione!
A volte mi viene un’idea divertente, imposto la foto e cerco di farla così in modo che sembri sia appena successo.
Raramente funziona come se si osservasse e reagisse a queste situazioni, a volte però si possono accelerare le cose anticipandole un po’.
In questo caso penso alle foto delle pozzanghere di Cartier-Bresson. Bisogna appostarsi abbastanza vicino e qualche volta si è sicuri che funziona Il trucco è riconoscere quando può accadere qualcosa e reagire MOLTO velocemente.
L’uomo nel museo delle aspirapolveri è un esempio del caso precedente e il fulmine con un doppio scatto dimostra la mia teoria dell’appostamento vicino alla pozzanghera.


Ballando sul soffitto…. Il curatore dell’unico museo di aspirapolveri in Gran Bretagna. Foto di John Robertson
(NOTA-James Brown ha ammesso di aspirare le ragnatele dal soffitto. Nel museo ci sono circa 120 aspirapolveri. NON SI È USATO PHOTOSHOP!! E lui è veramente sospeso in aria (mentre salta giù da una sedia!)


Il doppio fulmine- una strada inondata durante un temporale. Foto di John Robertson.

Avere l’occhio abituato a notare i dettagli e reagire velocemente sono due elementi essenziali, ma per molte immagini divertenti forse è anche importante una velocità elevata dell’otturatore e una macchina fotografica silenziosa e invisibile!

Bisogna essere sulla stessa onda di ciò che sta accadendo attorno per riuscirci. Il mio amico

Paul Treacy
lo dimostra nel suo lavoro ed è famoso come

“foto-umorista
” su Instagram. Nato a Dublino ha una teoria secondo la quale, invecchiando, il quadro di riferimento per ciò che può essere divertente si amplia. “Non riesco più a muovermi come vorrei quindi ora sono le cose che devono avvicinarsi” dice. Nota certamente delle cose che la maggior parte delle persone non vede. Come questa persona adulta con la bambina fotografate dal bus di Londra mentre passava di lì.


Tale madre tale figlia. Foto di Paul Treacy.

Paul scatta la maggior parte dei suoi lavori con la piccola macchina fotografica Fuji X100 e preferisce l’immediatezza del digitale a tal punto che non vuole più usare le macchine fotografiche con la pellicola come faceva un tempo. “Per me è emozionante vedere le mie immagini digitali in Lightroom come si vedevano nello sviluppatore” afferma.
Ci sono però molte immagini su pellicola nel suo archivio, come quest’immagine scattata con sua moglie, sua madre (allevatrice di cani) e i loro due cani in macchina durante un viaggio risalente ai primi anni ’90.


Per strada in Irlanda. Foto di Paul Treacy.

Una foto che segnò un momento decisivo della sua vita è questa con il gatto dall’altra parte della finestra, scattata tornando a casa con i suoi bambini durante il periodo ‘stai a casa papà’. Ha anticipato ciò che il gatto avrebbe fatto e ha perfettamente colto l’attimo. Ha poi capito che doveva tornare alla fotografia e produrre un libro con tutti questi momenti particolari documentati nel passato.

SE26
è il titolo del suo ultimo libro che contiene immagini della zona in cui vive.


Appeso a Sydenham. Foto di Paul Treacy.


“Ci si deve sentire sicuri per strada” afferma Paul. Ha imparato un sacco infatti durante il periodo passato alla National News and Pictures, un’agenzia stampa in cui ha lavorato anche Jeff Moore (vedi di seguito).
“Faccio sempre attenzione alla luce, al cambio d’esposizione per compensare e non scatto mai automaticamente” mi dice. “Mi piace scattare da X100 a circa 800 ISO perché si dà un po’ di grinta alle foto e spesso cerco di scattare a f5.6 o f8 per ottenere più profondità”.

 

 

 

 


Pausa sigaretta di Superman. Foto di Paul Treacy.

“È questione di mentalità, la vita che continua intorno è strana e mi piace usare la mia macchina fotografica per dare un senso proprio a questo”. Ci vuole molta concentrazione per immortalare momenti brillanti e inafferrabili come la mano di un bambino sulla porta di un traghetto in Irlanda. Lo stesso è riprendere un momento divertente come un uomo con il cappello che sembra venga osservato dai personaggi di un famoso quadro di Rembrandt.


Bon voyage. Foto di Paul Treacy.


Doppio colpo – esposizione di Rembrandt, Londra. Foto di Paul Treacy.

A volte c’è una linea sottile tra riprendere una foto divertente e farne una mettendo in ridicolo il soggetto. La gente ha dei sentimenti e si dovrebbero rispettare, non vanno trattati come semplici oggetti che ti stanno di fronte per essere fotografati! Il mio amico

Jeff Moore
è molto determinato su questo. “Non mi piace perseguitare la gente” dice. “Tranne i politici che considero un vero bersaglio”. Si riferiva a una foto scattata di recente in uno dei suoi luoghi preferiti: il mercatino dell’usato.
“Non vado dietro alle persone né le inseguo” dice. “Cammino semplicemente e aspetto il momento giusto. Non ho mai chiesto a qualcuno se posso scattare una foto. Perché se lo si fa, si perde il momento giusto, si fotografa un’immagine in posa”. Ha scattato infatti la foto all’uomo col cappello rosa che aveva notato l’interesse di Jeff e gli aveva chiesto se doveva mettersi in posa per la foto. Per gentilezza Jeff ha risposto di sì e mentre il signore si aggiustava il vestito per la posa- bingo! Jeff gli ha scattato la foto! Un’immagine ‘non in posa’ che va ben oltre l’immagine scattata poco dopo.


L’uomo con il cappello rosa. Fotografia di Jeff Moore.

Ho chiesto a Jeff che macchina fotografica e quale lente preferisce per le foto incredibili e la sua risposta è stata una sorpresa. Non ha una macchina fotografica preferita.
Ma mi ha confessato di usare ancora la pellicola 5 x 4 durante le sue passeggiate. Poi ha la sua ‘Texas Leica’ una Fuji GW690 con pellicola di medio formato. E una Rollei TLR, la sua Leica M3 a pellicola oppure la M-P 240 digitale che adopera spesso con una lente 50 mm o 28 mm.


Cani di New York. Foto di Jeff Moore.

Jeff dice che il suo lavoro è tutto basato sul contenuto. Bisogna conoscere perfettamente gli strumenti da usare in modo da poter lavorare molto velocemente e agire d’istinto nelle situazioni che capitano. Spesso usa la messa a fuoco e la combinazione di una certa apertura con la velocità dell’otturatore che gli garantisce un’immagine nitida a 2 metri di distanza.


Protesta delle fattorie non delle fabbriche. Foto di Jeff Moore.

Jeff Moore è un vero fotografo purosangue: “Sono così, lo ammetto”.
Il suo occhio attento però a volte lo mette nei guai “Ho sempre preferito lavorare da solo” dice. “Quando lavoro sono totalmente concentrato su quello che sto facendo che, se sono fuori con mia moglie, e scatto un’immagine, è perché la devo scattare, ma lei si irrita perché la faccio aspettare troppo”.
Mi suona familiare, penso tra me!


Pranzo in spiaggia. Foto di Jeff Moore.


Prendere l’autobus. Foto di Jeff Moore.


Un astronauta a Times Square. Foto di Jeff Moore.

Ognuno di noi ha dei punti di vista diversi sulle cose e a mio parere la fotografia deve essere divertente, forse dovremmo rilassarci tutti un po’ e ricordarci che la vita non deve essere sempre così seria.

 


Vescovi che si raccontano una barzelletta al loro arrivo per la messa. Foto di John Robertson.

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John Robertson is a Manfrotto Ambassador and freelance photographer with the UK National and International press. He also works for commercial clients and produces both editorial and commercial videos.

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